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Febbre del Nilo, attivo il Piano integrato di sorveglianza

Si è svolta questa mattina la riunione tra gli enti direttamente coinvolti nel Piano integrato di prevenzione e risposta per il monitoraggio e il contrasto alla diffusione del virus della Febbre del Nilo (West Nile Disease). Il Dipartimento di Prevenzione dell’ATS Sardegna - ASSL Sassari ha coordinato l’incontro che ha visto la partecipazione dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna, della Provincia, dei rappresentanti del Centro Trasfusionale e dell’Istituto di Malattie Infettive dell’Aou di Sassari, dei responsabili dei presidi ospedalieri di Sassari e Ozieri, della Direzione Sanitaria dell’ATS Sardegna, dei veterinari del servizio di Sanità Animale e dei medici del servizio di Igiene e Sanità Pubblica. Durante la riunione il gruppo di lavoro si è confrontato sulle attività messe in campo e sui risultati ottenuti dall’attività di sorveglianza.

Dalla relazione dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna è emersa la positività di due pool di zanzare catturare all’interno della zona aeroportuale di Alghero. Si tratta delle uniche analisi positive rilevate su tutto il territorio regionale dove sono attive trentanove trappole destinate alla cattura delle zanzare più idonee alla trasmissione del virus della Febbre del Nilo.

Al momento non esiste alcun caso sospetto nell’uomo e tutti i test effettuati in via precauzionale nei centri trasfusionali del territorio interessato hanno fornito esito negativo.

«Attualmente non risulta alcun caso sospetto né nella popolazione umana né negli animali che sono costantemente monitorati dai servizi competenti – dichiara il direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’ASSL Sassari, Francesco Sgarangella – e alla luce di questi dati e del lavoro svolto dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna e dalla Provincia, è possibile affermare che al momento la situazione non desta alcuna preoccupazione. Sicuramente è opportuno che la popolazione adotti comunque tutte le misure idonee per evitare di essere punta dalle zanzare o da altri insetti, una forma di prevenzione che deve essere adottata a prescindere dalla presenza del virus per evitare la trasmissione di eventuali agenti patogeni».

Nelle corso delle prossime settimane e fino al termine della stagione estiva, gli enti che partecipano al Piano integrato di prevenzione effettueranno nuove indagini sul territorio regionale al fine di monitorare l’eventuale diffusione del virus. I risultati di questi esami saranno resi pubblici e condivisi con la cittadinanza.

Il virus della Febbre del Nilo. Il virus della WND è veicolato dall'Africa in Europa attraverso gli uccelli migratori e trasmesso attraverso la puntura di zanzara sia all'uomo sia agli animali. Gli uccelli, sia migratori che stanziali (cornacchie, colombi, piccioni, falchi, astori ecc.) sono “serbatoio” della malattia: se punti dalla zanzara, i volatili sono in grado di infettare l'insetto che a sua volta, pungendo un altro animale o l'uomo, trasmetterà ad esso il virus. L'uomo e il cavallo, invece, sono ospiti incidentali o ciechi della malattia: una volta contagiati, non la ritrasmetteranno. E' impossibile dunque, una trasmissione diretta della malattia da uomo a uomo, da cavallo a cavallo o da uomo a cavallo e viceversa.

I consigli per prevenire il virus. Per ridurre il rischio di trasmissione della Febbre del Nilo, la misura preventiva più efficace è quella di evitare la puntura di zanzare. È consigliato adottare le seguenti misure di prevenzione:

- all'aperto si possono utilizzare repellenti per insetti attenendosi alle indicazioni fornite nel libretto illustrativo o sulla confezione;
- le zanzare sono più attive al tramonto e all'alba: in queste ore, indossare indumenti a maniche lunghe e pantaloni o restare a casa;
- svuotare l'acqua stagnante dai vasi di fiori, secchi, copertoni e barili;
- cambiare spesso l'acqua delle ciotole per animali in modo che non ristagni;
- quando non vengono usate mantenere le piscine per bambini vuote o coperte;
- trattare regolarmente (ogni 15 giorni circa) i tombini e i pozzetti di sgrondo delle acque piovane le zone di scolo e ristagno con prodotti larvicidi reperibili presso le farmacie;
- verificare che le grondaie siano pulite e non ostruite;
- coprire le cisterne e tutti i contenitori dove si raccoglie l’acqua piovana.

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