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Misure di contrasto alla Peste suina africana

Si è svolta questa mattina la riunione convocata dall’ATS Sardegna e rivolta ai servizi veterinari per fare il punto sullo stato di avanzamento nell’applicazione delle misure di contrasto alla Peste suina africana. Durante l’incontro è stato illustrato il netto miglioramento nei livelli di diffusione del virus e sono state individuate ulteriori modalità di intervento per il suo contenimento: a partire dai prossimi giorni saranno potenziati i controlli sulle aziende e sulla filiera suina, specie nelle aree ad alto rischio, e saranno accentuati i controlli negli agriturismo, nelle sagre, nei porti e negli aeroporti.

All’incontro sono interventi l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Arru; il direttore generale dell’ATS Sardegna, Fulvio Moirano; il responsabile dell’Unità di Progetto per l’eradicazione della Peste suina africana, Alessandro De Martini; il direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna, Alberto Laddomada; la direttrice del servizio di Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare, Daniela Mulas; il direttore del Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Sassari, Eraldo Sanna Passino; il professore ordinario di Malattie Infettive Veterinarie dell’Università di Sassari, Marco Pittau; il responsabile dell’Osservatorio Epidemiologico Veterinario Regionale, Sandro Rolesu; i responsabili dei servizi veterinari ATS Sardegna e i direttori delle otto Aree Socio Sanitarie Locali.

La riunione è stata moderata dal direttore del Servizio di Sanità Animale delle ASSL di Sassari e Olbia, Francesco Sgarangella, nominato nei giorni scorsi coordinatore unico ATS nella conduzione della lotta contro la Peste suina africana. A lui è affidato il compito di pianificare e supervisionare tutte le azioni poste in essere dai servizi veterinari all’interno degli obiettivi tracciati dal piano straordinario di eradicazione della Peste suina africana.

«Ringrazio la Direzione per la fiducia riposta nella mia persona - dichiara Francesco Sgarangella. I servizi veterinari dell’ATS sono fortemente impegnati nel monitoraggio di tutta la filiera del suino per raggiungere gli obiettivi assegnati dalla Regione Sardegna, in accordo con il ministero della Salute, con il centro di referenza nazionale per la Psa e con l'Unità di progetto regionale. L’attività mira a ridurre i fattori di rischio che possono determinare la permanenza e la diffusione del virus e a innalzare lo standard di sicurezza delle oltre 15mila aziende sarde che operano nel comparto suinicolo».

Con il conferimento di questo incarico l’Azienda per la Tutela della Salute consolida il proprio impegno nella lotta alla Peste suina africana sia per confermare i risultati raggiunti sia per implementare le misure di prevenzione e controllo individuate dal provvedimento attuativo del programma straordinario di eradicazione: «Siamo in un momento decisivo nella lotta alla Peste suina africana. Questa patologia può essere sconfitta solo con la collaborazione di tutti i protagonisti del comparto, soprattutto degli allevatori che dimostrano una grande sensibilità sul tema - continua il direttore Sgarangella. Anche i veterinari devono fare la loro parte con il giusto equilibrio tra prevenzione e repressione, agendo con buon senso ma anche con rigore quando necessario per la tutela dell’interesse generale, sapendo esprimere al meglio la capacità di lavorare non solo nell’attuazione del regolamento di polizia veterinaria ma anche con una seria valutazione del rischio».

Infine i servizi veterinari dell’ATS sottolineano l’importanza di un acquisto responsabile: «La filiera suina non controllata espone il consumatore a un rischio inaccettabile. I prodotti alimentari provenienti da animali non controllati e certificati possono trasmettere pericolosi agenti patogeni o residui chimici come la trichinella, la tubercolosi da M. Bovis, la leptospirosi e una serie di tossinfezioni alimentari dovute alle contaminazione delle carni da staphilococco e salmonella. Pertanto - conclude Sgarangella - chiediamo a tutti i cittadini di approvvigionarsi soltanto da filiere controllate».

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